lunedì 16 agosto 2010

QUALE SARA' IL FUTURO DELL'AFGHANISTAN?

"Il ritiro delle truppe previsto per 2011 può slittare, serve pazienza".
Queste, brevemente, le parole del nuovo comandante delle forze Usa e Nato in Afghanistan, generale David Petraeus. Parole del tutto inaspettate rispetto a quelle pronunciate qualche settimana fa dal Presidente degli Stati Uniti Obama, il quale annunciò l'inizio del ritiro delle truppe a partire da luglio 2011. Un vero passo falso per l'Amminstrazione Statunitense, da tempo sotto accusa per i ritardi nella programmazione di una strategia adeguata al passaggio definitivo dei poteri al governo afgano.
A
questo punto sorge una domanda più che mai lecita: Il Gen. Petraeus parla ancora di pazienza? Piuttosto dovrebbe parlare di strategia della convenienza targata USA. L'unica strategia perseguibile, che tarda a consolidarsi per motivi poco chiari, è quella di mettere il popolo afgano nelle condizioni di autogoverno, provvedendo alla formazione delle forze dell'ordine del posto,... le uniche che hanno il diritto e il dovere di garantire la sicurezza interna. Invece a quasi dieci anni di distanza, ancora non è stato programmato un serio programma di investimenti per lo stato afgano, che possa renderlo veramente indipendente dagli aiuti esteri e libero dall'influenza talebana, ancora molto forte a causa della presenza delle piantagioni di oppio, la grande risorsa del male talebano e di molti contadini. Solo dando nuovi stimoli all'economia nazionale e un solido goveno si potrà parlare di nuova democrazia afgana.

Di seguito è riportato, in versione integrale, l'articolo riguardante le dichiarazioni del Gen Petraeus.

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articoli/articolo488681.shtml

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