mercoledì 4 giugno 2008

TEATRO RAMARINI: CHE FINE HA FATTO?
Totò,Wanda Osiris, Claudio Villa, Walter Chiari, sono solo alcuni dei nomi illustri che si esibirono sul palcoscenico di quello che era in quegli anni il grande “TEATRO RAMARINI” di Monterotondo.
Costruito nel 1920 per volontà di Francesco Ramarini per consentire ai propri concittadini di concedersi qualche ora di svago e divertimento dopo le estenuanti giornate lavorative, ha scandito ininterrottamente per sessantotto anni la vita di generazioni di monterotondesi.Musica, varietà e persino opere teatrali melodrammatiche del calibro di “Rigoletto”, ”Cavalleria rusticana” e “Pagliacci” trovarono una più che degna ospitalità nel Teatro Ramarini. Solamente più tardi, a partire dagli anni ’70, le attività teatrali furono dismesse per lasciare spazio alle proiezioni cinematografiche. Ma nel corso degli anni il “Teatro-Cinema Ramarini” cominciò a perdere il suo antico fascino, tanto che negli anni ’80 iniziò il suo lento declino che culminò con il triste episodio del 4 agosto 1988, quando il teatro fu distrutto da un incendio.Per quindici lunghi anni il teatro è rimasto chiuso,senza trovar mai una particolare attenzione da parte delle istituzioni. Solo nel settembre 2003 il Comune di Monterotondo ha acquistato a titolo definitivo dalla famiglia Battistelli il teatro, grazie ad un finanziamento di 750 mila euro erogato dalla Regione Lazio e a 250 mila euro giunti dalle casse comunali. A questi, poi, si sono aggiunti altri 400 mila euro, stanziati sempre dalla Regione per eseguire la prima tranche a novembre 2003, che ha visto tra l'altro la sostituzione degli infissi, la realizzazione di un solaio intermedio, la messa a norma antisismica e l'abbattimento delle barriere architettoniche.Tutto questo avveniva con l’aspettativa di dar luce entro massimo due anni ad un nuovo teatro con 200 posti, dove non era escluso che la struttura potesse essere utilizzata anche come cinema.Purtroppo a distanza di quattro anni alla perdita del “caro teatro monterotondese” si aggiunge anche la beffa. Infatti i termini di presentazione ed inaugurazione del nuovo teatro non sono stati rispettati,tanto più che per i monterotondesi il Teatro Ramarini ha un enorme valore culturale e storico. Molte associazioni culturali eretine chiedono a gran voce la riapertura del teatro, per ridare sia ai cittadini la gioia di assistere agli spettacoli teatrali nel loro amato teatro, sia un nuovo stimolo all’attività culturale locale, concentrando magari gli sforzi su un progetto di formazione artistico-teatrale di giovani attori. Pertanto noi tutti ci auguriamo che il Comune di Monterotondo provveda il prima possibile alla conclusione della ristrutturazione, con la speranza che non si perda di vista l’aspetto culturale della città , poiché la diffusione della cultura non si fa con le chiacchiere o con i slogan,ma con i fatti.

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