sabato 29 novembre 2008

PARTONO LE STRISCE BLU A MONTEROTONDO TRA POLEMICHE E RITARDI
Il 25 agosto l’Amministrazione Comunale ha dato il via alla sosta a pagamento in alcune zone di Monterotondo e Monterotondo Scalo, con il duplice obiettivo di trovare una soluzione al problema parcheggi nella città e di sensibilizzare la popolazione all’uso del trasporto pubblico. Ovviamente non si sono fatte attendere le proteste della cittadinanza, la quale ha subito manifestato la sua contrarietà all’iniziativa appoggiando in gran numero la petizione promossa da Azione Giovani e sostenuta da tutto il centro-destra eretino. Infatti i cittadini contestano l’eccessivo numero di parcheggi a pagamento nella città e l’inadeguatezza di questa iniziativa per la reale soluzione del problema. Se da una parte è vero che è di fronte agli occhi di tutti il problema della viabilità a Monterotondo, dall’altra è vero che il problema dei parcheggi in centro non può certo essere risolto con una semplice tassazione dei posti già presenti. Tanto più se ad essere colpita è anche una zona come Monterotondo Scalo, dove francamente non esiste il problema della viabilità interna. Ecco perché in poco più di un mese Azione Giovani è riuscita a raccogliere oltre 900 firme nella petizione per l’abolizione delle strisce blu. Infatti grazie alla mobilitazione di questi ragazzi la cittadinanza si è vista concedere dal Comune alcune prime importanti agevolazioni, come il permesso gratuito per la sosta a tutti i residenti nelle zone sottoposte alla sosta a pagamento. Ovviamente tutto si sta ancora svolgendo tra smentite, ritardi burocratici e proteste da parte di una cittadinanza stanca di non avere risposte chiare da parte dell’Amministrazione Comunale. Ecco perché l’inizio della sosta a pagamento è slittato al 1 dicembre, in attesa della regolarizzazione dei permessi e di un chiarimento della situazione. Nel frattempo la sosta gratuita sulle strisce blu è garantita ai soli residenti di Monterotondo a patto che essi mettano esposto sul cruscotto la fotocopia della carta di circolazione comprovante la residenza. Tutto ciò con il malumore della cittadinanza di veder violata anche la propria privacy. In attesa di nuovi sviluppi Azione Giovani dichiara di continuare a portare avanti la sua petizione.